Guida Turistica di Capo Vaticano e dintorni

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Capo Vaticano e dintorni

Calabria -Italy

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L'alto sperone granitico, frastagliato, a base quadrangolare, che partendo dall'Appennino Calabrese si protende sul Mare Tirreno, proprio di fronte alle isole Eolie, è geograficamente noto come il promontorio di Capo Vaticano. esso divide i golfi di Santa Eufemia e di Gioia Tauro.
Su questo promontorio si estende il Comune di Ricadi, con una superficie di 2.230 ettari ad una altitudine di 237 metri s.l.m., una popolazione di poco più di 4.000 abitanti.
Famose sono le cittadine che gli fanno da contorno, Tropea a nord, Joppolo a sud, Spilinga e Drapia ad est.

Da circa venti anni Capo Vaticano si è posto all'attenzione del grande flusso vacanziero per le sue particolari bellezze marine. E' difatti il mare l'attrazione principale di tutti coloro che ogni anno, sempre più numerosi scelgono queste località per trascorrere le ferie.
Nel mare limpido branchi di castagnole nuotano indisturbate, branchi di occhiate e saraghi gironzolano per tutto il perimetro della scogliera, mentre sul fondo si acquattano grosse triglie.
La flora è particolarmente sviluppata, costituita dal verde delle posidonie. Sulle pareti delle rocce crescono come magnifici fiori: spirografi, nudibranchi, vermocani, attinie, madrepore, i crinoidi danzano sopra i ricci neri e bianchi, le stelle marine rosso purpureo rompono con il colore la monotonia della roccia granitica.

Villaggio Hotel a Capo Vaticano
Il Villaggio Hotel Baia del Godano è un resort da 4 stelle, direttamente sul mare di Capo Vaticano e totalmente immerso nella natura a pochi metri dalla spiaggia ....

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Vacanze a Capo Vaticano

Giuseppe-Berto«Penso che Capo Vaticano si chiami Vaticano per la stessa ragione per cui un colle di Roma si chiama alla stessa maniera: sacerdoti e indovini vi andavano a scrutare il futuro, basandosi sul volo degli uccelli e altre cose. Duecento metri al largo della punta c'è uno scoglio chiamato Mantineo, e in greco "manteuo" significa comunicare con la volontà divina. Il Capo era un posto sacro, e lo è ancora, nonostante tutto».

Anticamente il "Capo" era un posto sacro conosciuto in tutta la Magna Grecia, poiché lì sacerdoti e indovini scrutavano il futuro. Nel corso dei secoli le antiche civiltà vi lasciarono tracce delle loro
Manifestazioni artistiche, culturali e scientifiche.
I numerosi avanzi archeologici venuti alla luce nelle varie campagne di scavi parlano della preistoria, di Fenici, di Cartaginesi, di Greci, di Roma ovviamente, di Bizantini e Normanni, di Saraceni che batterono la costa razziando e bruciando quello che non portavano via, di Angioini e di Aragonesi e infine di Francesi. Molti reperti archeologici si trovano nei musei di Vibo Valentia, di Nicotera, di Reggio Calabria.
Fenici, Cartaginesi e Greci mercanteggiarono i loro prodotti con le popolazioni locali sulle spiagge di Santa Maria, Torre Ruffa e Grotticelle.

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